lunedì 28 maggio 2012

Nei tempi

Come già detto in precedenza, nell'antichità il verbo "manipolare" faceva riferimento esclusivamente ad atti fisici finalizzati ad ottenere una modifica di certi oggetti mediante opportune lavorazioni principalmente manuali. La mano è stata dunque il mezzo fondamentale con cui l'uomo ha iniziato a manipolare. La manipolazione per società come quella dell'Antica Roma o della Grecia di poleis e filosofi riguardava essenzialmente oggetti semplici come vasi, tavolette da usare nelle scuole, mezzi di trasporto oggi ritenuti a ragione rudimentali ma che rappresentavano già forme significative di tecnologia. Già in quelle epoche esisteva la manipolazione nel senso più "moderno", cioè di atto non solo fisico ma anche mentale: basti pensare ai discorsi pubblici e di filosofi (soprattutto nell'Antica Grecia) atti a condizionare le scelte politiche dei cittadini.
 Demostene, oratore e politico dell'Antica Grecia

In seguito il verbo "manipolare" continua a fare riferimento alle stesse azioni e dunque la sua accezione è sostanzialmente la stessa. Se si pensa al Medioevo ad esempio, si nota come la visione teocentrica, dominante in quell'epoca soprattutto in Europa, poco si lega al discorso della manipolazione mentale ai danni del popolo. Con il passare degli anni però si scoprono nuovi materiali e si inventano nuove tecniche e così la manipolazione "fisica" si evolve a pari passo con l'evoluzione della tecnologia; nuovi materiali sono manipolati con nuove tecniche per ottenere oggetti più innovativi.

 Aratro pesante, tipica tecnologia del Medioevo.

L'evoluzione della tecnologia prosegue e così dunque la manipolazione "fisica" prosegue di pari passo nel corso dei secoli; ciò che invece cambia e subisce una crescita esponenziale è il diffondersi di fenomeni che si legano invece al tema della manipolazione mentale. Con la nascita delle repubbliche, delle monarchie costituzionali e dei partiti (di opposizione al regime presente o no) si diffonde sempre più la manipolazione mentale ai danni dei cittadini, soprattutto degli aventi diritto al voto; da metà Ottocento sono sempre più frequenti esempi di manipolazione ai danni delle masse, in maniera più o meno palese. Certe dittature europee o dell'America centro-meridionale del Novecento rappresentano il trionfo della manipolazione mentale da parte del partito dominante o di pochi. La pagina seguente (http://www.storiain.net/arret/num113/artic2.asp) approfondisce il tema della manipolazione in Italia ai tempi del fascismo.

Proprio dai tentativi di ottenere il massimo consenso possibile da parte de governanti nasce la volontà di inventare strumenti in grado di ottenere una manipolazione mentale e fisica allo stesso tempo. Nascono così film e libri che descrivono tecniche assai tecnologiche che riescono a far cambiare idea alle persone, a mutare i loro comportamenti e agire nel modo desiderato da coloro che impongono questi atti di manipolazione. Esempi emblematici sono la società di "1984" di G.Orwell e il film Matrix dei fratelli Wachowski.


L'ultimo passo dell'evoluzione del verbo "manipolare" è quello della manipolazione genetica, una delle ultime frontiere della tecnologia. Essa è tipica del Terzo Millennio e rappresenta lo sviluppo estremo della manipolazione fisica, che fa uso di strumenti iper-tecnologici e di tecniche accuratissime che necessitano di conoscenze specifiche e per questo non sono fruibili da tutti.

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